L'Associazione Sentieri Sostenibili con la Cooperativa Artemisia
Domenica 1 agosto 2010
Petralia Sottana e Piano Farina
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Raduno dei partecipanti alle ore 8.00 in piazza John Lennon (ex piazzale Giotto).
Partenza con mezzi propri per Petralia Sottana e visita guidata della cittadina. Il borgo, di aspetto medievale, conserva, fra stradine tortuose, scale e portici in pietra, chiese e monasteri imponenti. Nel Duomo sono custodite opere d’arte poco note, tra cui un candelabro arabo dell’XI secolo e altre argenterie neoclassiche. Splendido gioiello barocco è la Chiesa di S. Francesco, mentre all’interno della cinquecentesca Chiesa della Badia è custodito il monumentale pulpito in marmo policromo del Gagini.
Verso le ore 13.00 trasferimento presso la vicina Azienda Agricola “Il Pagliaio”, in contrada Piano di Farina, ristoro a base di prodotti madoniti: antipasti, un primo cucinato alla maniera di una volta e il dolce.
A seguire facile passeggiata a contenuto naturalistico nel Querceto intorno al Piano di Farina ad una quota di circa m1350 con vista sulla suggestiva Gola del torrente Canna.
Nel tardo pomeriggio rientro.
Quota di partecipzione: € 24.
La quota comprende: pranzo rustico, guida naturalistica e storico dell'arte.
E' necessario comunicare la propria partecipazione.
Informazioni: Giuseppe Gullo 329.3870651, Giuseppe Ippolito 3403380245
Scheda storico-artistica di Petralia Sottana
Chi vive in città, tra impegni, automobili, e ritmi frenetici, finisce inesorabilmente per allontanarsi e magari dimenticare cosa voglia dire immergersi e vivere uno spazio tra il cielo e la terra dove l'unico collettore è la montagna.
Chi si lascia alle spalle il mare inerpicandosi su un poderoso massiccio a più di 1000 metri dove trova uno dei comuni madoniti all'improvviso se ne ricorda.
E' proprio qui, fatta eccezione per l'Etna, che si trovano le cime più alte dell'Isola.
Nei primi del '900 il letterato Borgese definì Petralia "la Parigi delle Madonie" perchè disponeva di un numero elevato di servizi.
Infatti nel 1908 era il secondo comune in Italia ad avere l'elettrificazione, sia pubblica che per usi privati, grazie alla centrale idro-elettrica.
Come per la maggior parte dei piccoli comuni siciliani anche Petralia deve il suo "splendore" alle importanti famiglie che per investitura regia o per eredità si avvicendarono alla guida del borgo: i Ventimiglia, gli Aragona, i Moncada.
Oggi sede del Parco delle Madonie, Petralia Sottana vanta origine antichissime e per questo intrisa di storia e cultura.
La grotta del Vecchiuzzo testimonia il suo esistere già nel 3000 a.C: manufatti in ceramica ed argilla testimoniano la presenza dell'uomo.
Difficile risulta seguire il suo lungo percorso.
Non precisata è la presenza dei Greci che "occuparono" l'intera isola nell' VIII sec a.C. Più certa è la presenza dei romani, è noto che al loro arrivo gli abitanti dell'allora Lilium Petrae (Giglio di pietra) preferirono trattare anzichè affrontarli, questo diede alla piccola comunità l'inclusione fra le città amiche. Tra le città decumane che godevano di trattamenti diversi nel versamento di contributi e sostegni all'erario romano vi era la cittadina.
A parte la testimonianza di Cicerone (verrine) del 72 a.C, che parla di una sua venuta in Sicilia e di una sosta a Petra impegnato nella ricerca della documentazione dei soprusi del precursore Verre, resti romani si trovano nella c.da Muratore: resti di un Torcularium (palmento per pigiare l'uva).
Oscuro il periodo che va dalla caduta dell'impero alla dominazione araba.
Nella parentesi musulmana Petralia, mutata in Batarliah la sappiamo dotata di una moschea e forse sede di un emirato.
La conquista dei Normanni nel 1062 travolse i già fragili ordinamenti arabi, con loro si apre il lunghissimo periodo feudale che si protrarrà sino al 1812.
Notizie certe sull'esistenza delle due petralie si hanno nel 1258 quando Manfredi figlio di Federico II conferisce l'investitura della contea di Collesano a Enrico di Ventimiglia, qui, per la prima volta, le due petralie appaiono distinte: Petra inferior e superior in origine quasi certamente un'unica comunità.
Il centro storico ha una tipica struttura medievale: stradine tortuose, scale e portici in pietra, chiese e monasteri imponenti. Divisa in 5 quartieri, che ancora oggi sopravvivono tra i sottotitoli dei nomi delle vie, ognuno di essi ha una propria impronta urbanistico-architettonica:
1: Pusterna - demarca l'area intorno al castello
2: Carmine - quello situato più in alto, il quartiere degli artigiani
3: S. Salvatore - vicino al Carmine oggi disabitato
4: Provvidenza - posto sotto la chiesa Madre, con i suoi vicoli strettissimi era il quartiere medievale contadino,
5: Casale.
I suoi edifici religiosi più importanti conservano opere degne di nota dove l'artista quasi sempre si connota come di ampio respiro, figlio di stili pittorici "all'avanguardia" e legato al territorio perchè presente in numerosi cantieri siciliani specie fra il 1600 e il 1800.
Opere dello Zoppo di Gangi, dei Gagini, del Novelli arricchiscono un patrimonio architettonico notevole.
La Chiesa Madre: (duomo della città) più volte rimaneggiata ed ampliata è dedicata all'Assunta. La struttura realizzata tra il 1633 e il 1671 rispecchia la cultura architettonica medievale con sagome semplici e rigorose. Tre navate a croce latina che si innestano su un precedente impianto, di esso resta l'elegante portale laterale tardo gotico di derivazione chiaramontesca; al suo interno opere di G.ppe Salerno, frate umile da Petralia, Giorgio da Milano.
Chiesa della Trinità alla Badia, annessa al già convento di clausura delle Domenicane. Al suo interno è custodito un grande polittico marmoreo di Gian Domenico Gagini alto 10 metri con 23 bassorilievi raffiguranti la vita di Cristo.
La chiesa di San Francesco: sorta insieme all'annesso convento (oggi sede del Museo Civico) nel 1400. L'attuale configurazione risale al 1600 e conserva tele dello Zoppo di Gangi e della scuola del Novelli.
Il suo stemma è il Giglio di Roccia, ricollegabile alla denominazione originaria del borgo, sormontato da una corona.