“Una delle caratteristiche della vita di Santa Margherita erano le passeggiate pomeridiane,[...]. Le passeggiate erano solitamente di circa sei chilometri e i partecipanti ne facevano o tre all'andata e tre al ritorno, oppure li percorrevano interamente seguiti da una carrozza che li riportava poi a casa. In autunno a volte si recavano in una vigna a mangiar uva, anche se, quando pioveva, non si spingevano oltre i giardini pubblici, un luogo di una malinconia senza limiti, piantato a lecci e cipressi. Da qui tuttavia si godeva di una vista grandiosa:[...] Due volte all'anno si organizzava una spedizione più impegnativa a La Venarìa, un padiglione di caccia dei Cutò a circa sei chilometri da Santa Margherita. I cuochi lasciavano il palazzo alle sette del mattino per preparare i maccheroni, mentre i Lampedusa e i loro ospiti li seguivano più comodamente alcune ore più tardi.” (tratto da “Vita di Giuseppe Tomasi di Lampedusa” di David Gilmour, Feltrinelli 1989). “Giuseppe Tomasi di Lampedusa scrisse che all'epoca dei gattopardi sarebbe seguita quella degli sciacalletti e delle iene e che comunque tutti avremmo continuato a crederci il sale della terra... Oggi sappiamo che tra sciacalli, pecore e gattopardi umani non c'è differenza sostanziale e che quindi del sale della terra tocca a ciascuno il suo” (J. Murieta).
Scheda tecnica per l'escursione alla Venarìa
Dislivello m25 circa
Lunghezza del percorso: km3 circa
Natura del percorso: sterrate e sentieri
Tempo di cammino: un'ora circa.
Difficoltà: turistica.
Quota di partecipazione: €14 (quota Artemisia e Sentieri Sostenibili, ingresso al palazzo Cutò).
Per informazioni: Giuseppe Gullo 3293870651